La mindfulness e la connessione con i nostri sentimenti

La Mindfulness può aiutarci a non evitare i sentimenti o le sensazioni fisiche negative ma ad entrare in contatto con loro permettendoci di vivere con consapevolezza ogni momento della nostra vita.

  • MINACCE ED EVITAMENTO

La nostra mente funziona in modo tale che quando emerge qualcosa di sgradevole, i sistemi del cervello si attivano e ci allertano delle potenziali minacce. Di fronte alle minacce, o alla nostra infelicità la reazione più frequente e’ quella dell’evitamento. Non solo soffochiamo i comportamenti legati all’avvicinamento, come la curiosità, l’impegno e la benevolenza, ma la mente è indotta anche a evitare i propri stessi prodotti, isolandoli, sopprimendoli, fingendo che non ci siano anche quando sono presenti.

  • QUALI CONSEGUENZE?

Come conseguenza dell’evitamento dei sentimenti negativi non solo ci separiamo da essi e anche dalle sensazioni fisiche sgradevoli, ma sospendiamo la nostra capacità di sentire qualsiasi cosa. Andiamo a rafforzare noi stessi nell’essere distaccati dalla piena esperienza della vita. L’evitamento dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e dei nostri sentimenti viene definito evitamento esperienziale . Per capire meglio possiamo pensare a quando siamo sulla nostra auto e sentiamo un rumore proveniente dalla vettura, ma per non sentirlo alziamo il volume della radio. Questa modalità non ci fa più sentire il rumore ma non impedisce che il motore grippi dieci miglia più in là.

Da diverse ricerche emerge come molte forme di disturbi delle emozioni sono le conseguenze di tentativi di evitare le proprie emozioni. Sappiamo che l’evitamento dei pensieri, emozioni, sentimenti negativi non permette di affrontarli, anzi rimangono con noi andando a trasformare le sensazioni sgradevoli passeggere in una sofferenza duratura.

Se non ne diventiamo consapevoli i sentimenti sgradevoli influenzeranno i nostri atteggiamenti, in modo tale da perpetuare la nostra infelicità.

  • COME POSSIAMO IMPARARE A RISINTONIZZARCI SENZA ESSERE SOPRAFFATTI?

Abbiamo un’unica scala nella mente che registra le esperienze come positive, neutre o negative, questa capacità funge da “barometro interiore”. La sfida è imparare a leggere il nostro barometro interiore. Se ci esercitiamo a diventare consapevoli della catena di reazioni innescata da circostanze particolari, ogni volta avremo l’opportunità di spezzare il legame tra le sensazioni di “pancia” e le reazioni automatiche che le seguono.

Di fronte alle emozioni negative come rabbia, disgusto, ansia abbiamo l’opportunità di sviluppare un sistema di allarme. Se ci sintonizziamo sui messaggi del barometro interiore, possiamo riconoscerle nel momento in cui sorgono. Nel momento in cui ne prendiamo consapevolezza la loro influenza sulla nostra mente si indebolisce.

Quando constatiamo che c’è un avversione in seguito ad un evento sgradevole è importante prenderne consapevolezza per aprire nuove possibilità.

Portando una consapevolezza gentile e non giudicante alle sensazioni fisiche che accompagnano tale infelicità, possiamo usare nel modo più adattivo le informazioni implicite nelle sensazioni e nei sentimenti stessi.

Praticando la Mindfulness ed in particolare la scansione corporea e altre pratiche può diventare più facile individuare la qualità sgradevole di un sentimento prima che esso inneschi l’avversione e attraverso un atteggiamento non giudicante ci metteremo in contatto profondo con la piena esperienza di ogni momento della nostra vita.

 

Bibliografia:

Hayes, S.C., Wilson, K.G., Gifford, E.V., Follette, V.M., Strosahl, K., “Experiential avoidance and behavioural disorders: A functional dimensional approach to diagnosis and tratment”, in Journal of Consulting and Clinical Psychology, 64, 1996,pp. 1152-1168.

M. Williams, J. Teasdale, Z. Segal, J. Kabat-Zinn Ritrovare la serenità(2010). Ed. Raffaello Cortina.

Articolo scritto da:

Dott.ssa Laura Tavani

Psicologa-Psicoterapeuta

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